Di Anna Bertone
LA PIANTAGGINE

Narra la leggenda che ci fosse, una volta, una principessa che si era innamorata di un prode cavaliere. Con lui trascorse tre giorni e tre notti. Il cavaliere dovette poi ripartire per seguire il signore del feudo, e la principessa, conoscendo le regole, fu costretta, suo malgrado, ad accettare il distacco.
Volle accompagnarlo all’inizio dello stradone e guardarlo svanire nella lontananza. Rimase a guardare e non si sentì di tornare al castello: si fermò lì, sul ciglio dello stradone, ad attendere il ritorno del suo amato. Attese molto… passarono giorni, mesi, anni…
Il cavaliere mai tornò. La principessa, rimanendo lì ferma per un tempo veramente lungo accanto al selciato, lasciò l’impronta, e piano piano nel tempo si tramutò in una pianta: la piantaggine.
Piantaggine deriva dal greco Plantago, che significa “impronta” o “orma”, riferendosi alla forma delle foglie.
È una pianta che cresce ai margini dei sentieri e degli argini. Si pensa sia originaria dell’Europa e dell’Asia centrale e settentrionale, in zone con clima temperato. Ci sono 3 tipi di piantaggine: la Plantago Major L., la Media L., e la Lanceolata L. (a seconda della forma delle foglie).
In entrambe si usano le foglie sia fresche che secche, ma anche le radici, in decotti da bere, in T.M. (tintura madre). Ci sono poi gli estratti fluidi, gli sciroppi, le capsule micronizzate.
Ottima per le vie respiratorie: raucedine, tosse — poiché lavora sulle mucose in caso di tosse secca o con espettorato. Ha un forte potere antinfiammatorio e il suo lavoro non si limita alle mucose dei bronchi e polmoni, ma anche a quelle dell’apparato digerente, quindi utile altresì per gastriti, duodeniti e coliti.
Ha proprietà astringenti e antiemorragiche. Ha la capacità di bloccare le emorragie e di favorire la guarigione delle ferite per via delle mucillagini.
Le nonne la usavano molto per curare i nipotini, oltre che per gli adulti, facendo impacchi non solo sulle ferite e contusioni, ma al petto e al pancino. Usavano consigliare anche i clisteri di infuso di piantaggine per pulire l’intestino, perché sapevano benissimo che tutti i problemi nascono da un intestino infiammato e sovraccaricato.
La piantaggine, in passato, era considerata una pianta magica: la sua magia era curare tante problematiche. La pianta era strettamente connessa al mondo dell’astrologia, e si diceva fosse legata ai segni dello Scorpione e dell’Ariete.
E c’era chi, in un’altra leggenda, raccontasse che quest’erba era arrivata dal pianeta Marte…

ANNA BERTONE ERBORISTA BLOGGER DI REBIS