IN HERBIS SALUS: Ficus

Di Anna Bertone

Oggi voglio parlarvi di un frutto molto amato da noi italiani che viene usato anche come contorno a delle pietanze……che è impropriamente chiamato frutto….. poiché in realtà è un fiore… i cui semini sono i frutti: il Fico.

Ficus carica è una specie di pianta della famiglia delle moracee. È un albero da frutto dei climi subtropicali, è longevo e può diventare secolare anche se è di legno debole e può essere soggetto ad infezioni fatali.

È un albero dal fusto corto e ramoso che può raggiungere i 6-10 metri di altezza. Le foglie sono grandi, scabre, oblunghe, di colore verde scuro sulla parte superiore e più chiare nella parte inferiore.

La specie ha due forme botaniche: pianta maschio e pianta femmina.

La prima, chiamata Caprifico, è quella che produce il polline, mentre la seconda o Fico vero è la pianta femmina che produce i frutti.

La distinzione botanica è molto più complessa. Infatti nel Caprifico (pianta maschile) c’è sia la parte maschile che quella femminile, solo che la parte femminile ospita un microscopico insetto (Blastophaga psenes) che vive negli ovari e per questo la parte femminile è sterile.

Caprifico

La pianta Caprifico, a causa dell’insetto, ha solo la funzione di produrre polline, che poi viene trasportato dall’insetto che alleva. Il frutto del Caprifico non è commestibile.

Il Fico vero, ossia la pianta femmina, riceve il polline dalla microvespa che la impollina e matura poi l’infiorescenza che noi chiamiamo fico.

Nel tempo l’uomo ha selezionato delle varietà di fichi commestibili a possibile maturazione partenocarpica, che avviene senza la fecondazione.

La maggior parte dei fichi coltivati oggi sono di questo tipo e sono detti “permanenti”, poiché permangono sulla pianta anche se non fecondati, mentre in natura i non fecondati cadono e sono chiamati “caduchi”.

Il fico vero, anche se oggi produce fichi mangiabili senza fecondazione, può essere comunque fecondato da questa minuscola vespa che, penetrando nel fico con il polline che si porta dietro, ne rimane intrappolata.

Il fico l’assorbe, in pratica la “mangia” e la digerisce grazie alla ficina, un enzima proteico che aumenta la quota proteica del frutto.

Questo particolare è poco conosciuto, per cui il fico non è un frutto in assoluto “vegano”, poiché la pianta del Ficus carica ha da sempre questa sorellanza e mutuo soccorso con la microscopica vespa, che si ingloba nella fecondazione. Questa stretta interdipendenza tra pianta e insetto prende il nome di mutualismo obbligato: il fico non potrebbe riprodursi senza la vespa (nel ciclo naturale) e la vespa non potrebbe completare il suo ciclo senza il fico.

Tornando alla ficina… diciamo che il fico è un po’ come la “nostra papaya”, ricco di enzimi proteici. Per questo viene tradizionalmente affiancato al prosciutto crudo; tipica è anche la focaccia tagliata e riempita di fichi e prosciutto. Questo frutto aiuta la digestione se consumato a fine pasto in modica quantità.

Il frutto essiccatore, oltre che come cibo energetico e regolarizzante intestinale, viene usato in decotto per curare la tosse. Dalle gemme del fico si produce un estratto chiamato Macerato Glicerinato di Ficus Carica, utile in caso di gastrite e colite.

Se osservate il fico (frutto) ha la forma della nostra ipofisi ed in effetti questo macerato glicerina to va ad armonizzare la sfera digestiva sia a livello emotivo che fisico; se ne prendono 40 gocce in poca acqua 10 minuti prima di: colazione, pranzo e cena, e per 3 mesi si vedono i buoni risultati, ricordandovi sempre che nelle integrazioni naturali è la costanza che premia. Del fico si utilizzano anche le foglie in infuso o decotto, sia come drenante ma soprattutto come regolarizzante glicemico, infatti le foglie sono molto apprezzate per la loro capacità di abbassare la glicemia.

Avrei ancora mille cose da raccontarvi… Il fico è stato considerato sacro dagli antichi, citato nel Vecchio Testamento come simbolo di abbondanza. Le foglie di fico furono il primo indumento della storia… Si accorsero di essere nudi, intrecciarono le foglie di fico e se ne fecero cinture…

ANNA BERTONE ERBORISTA E BLOGGER DI REBIS

Pubblicato da Redazione Rebis

Membro gruppo esperti e gruppo redazione di Rebis.

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