Non lo avevo mai visto,
Non sapevo che c’era,
Non sapevo che ero io!
Mi guardo in giro e vedo con i suoi occhi,
uso le sue mani,
amo col suo cuore.
Non c’è nulla che mi svegli da questo torpore.
Penso di essere me,
accetto di essere quello.
E intanto sanguino tramortito dalle ferite.
Il diavolo che è in me ha fame,
ha sete, desidera,
vuole vivere la sua vita.
Ma non splende!
È forte, è grosso, è astuto
Ma non splende!
Il suo cibo è la vita,
il suo dolce le anime,
il suo vino la mia essenza,
si nutre di luce imprigionata.
Ma non splende!
Mi ha convinto che la via giusta è la sua.
Mi ha convinto di essere lui.
Ma intanto io sanguino.
Perché la mia vita è la tua?
Perché la mia vita non è mia?
Perché?
Mi sveglio!
L’incanto negli occhi scompare.
Ho voglia di spazio non più di catene!
Reclamo il mio amore per me!
Il cuore si libera alto
non riesco nemmeno a parlare.
L’amore mi scorre ovunque!
Le gocce dagli occhi si liberano al vento.
Piango.
Piango per quello che ho fatto.
Piango per quello che ho detto.
Piango per il diavolo che ero.
Ma cosa vuoi,
non lo sapevo!
Lorenzo Ferrante
Blogger del Gruppo Rebis