In principio era l’Uno.
Poi arrivarono il dubbio, il sospetto, il mal pensare. Prevalsero l’invidia, la divisione, la separazione. Si diffusero le lotte, le battaglie, le guerre. E poco a poco gli Esseri Umani dimenticarono la loro origine divina.
E’ vero, in origine eravamo Essenza Divina e regnava la calma, la pace, la tranquillità. Basta guardare dentro di sé, cercare nel proprio cuore ed essere sinceri con se stessi per percepire queste sensazioni ancestrali.
Altrimenti, perché quando siamo immersi nella Natura, o quando ascoltiamo una melodia armoniosa oppure ancora quando siamo impegnati in una pratica meditativa ci sentiamo così bene? Quanti di noi quando osservano il mare al tramonto hanno la sensazione di perdersi nell’infinito e contemporaneamente provano una sensazione di ritorno a casa, la loro vera casa? Quanti in vetta ad una montagna si fermano ad osservare il paesaggio increduli, provando al tempo stesso un senso di rispetto per quei giganti imponenti e un’armonia interiore come se stessero ritrovando una loro parte persa da tempo? Quanti perdendosi nelle note della loro musica preferita provano una serie di emozioni che spaziano dalla serenità alla gioia sfrenata, sentendo che qualcosa in quelle note tocca dei tasti al loro interno che evocano sentimenti positivi molto affini all’Amore, all’Innamoramento, alla Gioia pura, alla Spontaneità e alla Bontà d’animo?
Ci sono situazioni e condizioni particolari che ci permettono di ritrovare quella gioia interiore, facendoci sentire finalmente in pace con noi stessi e con il mondo intero.
Eppure, immersi nella vita di tutti i giorni, la sensazione che prevale è di essere perennemente in guerra. Sempre e ovunque. Al supermercato, in posta, nel traffico, sul luogo di lavoro, a scuola, con i vicini, sui social, per la strada e, sempre più spesso, anche in famiglia: siamo costantemente messi in uno scenario devastante di sopraffazione.
Non è forse vero che, seppur inconsciamente, quando usciamo di casa siamo ben disposti nei confronti degli altri ma poi appena entriamo in contatto con altre persone ci scatta subito qualcosa che ci infastidisce?
Quante volte succede che ci ritroviamo, ad esempio, fermi al semaforo e ci viene da pensare che il conducente dell’auto ferma di fianco a noi allo scattare del verde voglia sfrecciare via, lasciandoci indietro a fare una figuraccia con tutti gli altri automobilisti, e allora ci ritroviamo sul piede di guerra ma soprattutto con il piede sull’acceleratore, pronti a sgasare per dimostrargli chi è il più forte?
Oppure ancora quante volte fermi in coda da qualche parte abbiamo avuto la sensazione, quasi certezza, che l’ultimo arrivato volesse fare il furbo e passarci davanti?
Alzi la mano chi, almeno una volta nella vita, sentendosi osservato in metropolitana e notando una persona che lo/la fissava non ha pensato: “c… guardi?”.
Questi esempi fanno sorridere, però purtroppo capitano tutti i giorni. E sono significativi di situazioni che succedono a tantissime persone, forse a tutti.
Si tratta di meccanismi di auto-difesa che scattano proprio perché abbiamo dimenticato la nostra origine di Esseri Spirituali e ci siamo invece rivestiti di una veste animale. Sono infatti gli animali a mostrare atteggiamenti aggressivi, sostanzialmente per un istinto di sopravvivenza: per mangiare, per proteggersi oppure per difendere la prole.
Noi questo istinto lo abbiamo fatto nostro e lo abbiamo addirittura portato agli estremi. Tant’è vero che adesso noi agiamo con schemi comportamentali aggressivi non solo quando dobbiamo difenderci dagli altri o da un pericolo reale. Sempre più spesso, infatti, anche quando siamo da soli, persi nei nostri pensieri, proviamo rabbia e frustrazione e ci sentiamo nervosi e a volte addirittura aggressivi.
Quante volte, da soli sul divano di casa, passiamo il tempo a ripensare a quello che qualcuno ci ha detto o fatto, addirittura pensando di conoscere le motivazioni dietro a tali parole o atteggiamenti? Sono dei film mentali che noi viviamo a tutti gli effetti. Quando capita questo, spesso siamo in apparente totale solitudine. Invece, in realtà, siamo in compagnia del nostro peggiore nemico: la Mente!
Questa subdola parte della nostra fisiologia agisce indisturbata dentro di noi senza che neanche quasi ce ne rendiamo conto. E’ come quei muscoli involontari, tipo il cuore o i bronchi, che espletano le loro funzioni indipendentemente dalla nostra volontà.
La differenza tra la nostra mente e i muscoli involontari sta nel fatto che, mentre questi ultimi sono organi per noi vitali e quindi se li fermiamo mettiamo fine alla nostra vita, per la mente succede esattamente il contrario. Quando noi fermiamo la mente, in realtà mettiamo fine soltanto al rumore dei nostri pensieri nei quali troppo spesso ci perdiamo, per esempio quando rimuginiamo sul passato o fantastichiamo sul futuro, perdendo il contatto con il momento presente.
E’ molto difficile mettere a tacere la mente e spegnere i pensieri, le considerazioni, i film mentali, i rimorsi e i rimpianti. Ma quando ci si riesce, è il momento in cui ci si presenta la possibilità di rientrare in contatto con la nostra vera Essenza. Allora, in quel momento, noi avremo sì fermato un muscolo involontario, ma, trattandosi della Mente, non avremo messo fine alla nostra vita: al contrario, ritornando finalmente in contatto con noi stessi, con la nostra Essenza, ci saremo riappropriati della Vita.
Perché la vera Vita non è quella che conduciamo ogni giorno persi nei problemi quotidiani e impegnati a guardarci in cagnesco gli uni contro gli altri. La Vita è Amore, è Pace, è Armonia.
Il contrario di Vita è Ego. L’Ego è un’entità parassita che vive dentro di noi senza che neanche ce ne accorgiamo e ci consuma giorno dopo giorno, ingrossandosi sempre più. Una specie di verme solitario.
Pensiamoci un attimo:
Se tu sei cristiano e io musulmano, non abbiamo comunque entrambi un credo in un essere superiore? Non siamo quindi forse fratelli con un padre? Eppure da quanti secoli queste due religioni si fanno la guerra?
Se tu rendi grazie al tuo Dio attraverso la preghiera e io invece lo faccio attraverso la meditazione, che differenza fa? Se tu adori il tuo Dio riconoscendo l’esistenza di un suo profeta in Terra, sei molto diverso da me che nell’infinita bellezza della Natura riconosco la mano divina di un creatore superiore?
Se tu sei juventino e io milanista, non siamo comunque entrambi appassionati di calcio? Non ci accomuna forse un forte interesse per uno sport di squadra e quindi di aggregazione? Eppure quante volte abbiamo sentito notizie di scontri tra tifoserie avversarie!
Se tu sei di sinistra e io di destra, non crediamo comunque entrambi nell’importanza della politica come strumento di gestione della vita pubblica e comunitaria? In fin dei conti, almeno in teoria, entrambi teniamo al bene dei cittadini. E invece ormai le fazioni politiche hanno perso di vista i concetti di etica, giustizia e benessere e quando un partito al governo avanza una qualsiasi proposta, l’opposizione per partito preso, indipendentemente dalla validità di quella proposta, deve comunque ribattere e metterla in discussione.
Se tu sei sulla tua Ferrari rosso fiammante e io invece sulla mia Panda sbiadita dagli anni, non siamo forse entrambi seduti su un’automobile? Entrambe svolgono la funzione per cui sono state progettate.
L’Ego è il vero virus subdolo e invisibile che alimenta la nostra mente e che ci mette continuamente in competizione con tutto ciò che è altro. Ecco allora che secoli di lotte, scontri fratricidi, guerre locali e mondiali hanno fatto ingigantire quella cellula malata e così la nostra vera Essenza è stata infettata.
“La competizione è l’essenza della corsa persa in partenza”.
Francesco Gabbani, Cantautore
Ripercorrendo la storia all’indietro, dai giorni nostri fino al Principio, appare chiaro che in origine era l’Uno, poi è avvenuta una scissione. Dividi et impera!
L’Essere Umano ha condotto la propria esistenza su questo Pianeta come discendendo una spirale e questo è chiaro più o meno a tutti osservando la fine che abbiamo fatto e soprattutto alla luce degli avvenimenti degli ultimi mesi: la caduta dall’Amore Infinito dell’Uno, dalla Gioia Pura della Luce e della Vita giù giù verso le tenebre dell’egoismo, della guerra e dell’attuale decadenza.
Ecco, siamo arrivati in un momento della Storia in cui ci viene data l’opportunità di arrestare questa corsa che sembra essere già persa, perché se non torniamo a riconoscere negli altri la nostra stessa essenza spirituale e continuiamo invece a competere gli uni con gli altri, non troveremo mai più quell’unione che è fondamentale per risollevarci e autodeterminare il nostro futuro.
Come? Semplicemente imparando a riconoscere l’Ego dentro di noi, smettendo di identificarci con ciò che lui suggerisce alla nostra Mente e ricordandoci invece di cosa è fatta la nostra vera Essenza, che in realtà non è completamente compromessa.
“Quel che devo fare per salvarmi è spogliarmi”.
Francesco Gabbani, Cantautore
Noi dobbiamo spogliarci dell’Ego, che ci ha rivestiti fino a ora. Sarà un processo complicato e forse anche lungo, ma osservandoci giorno per giorno, imparando a spegnere la Mente e a farci guidare dal Cuore, piano piano allontaneremo da noi la rabbia, la competizione, la diffidenza e attireremo sempre più valori come la compassione, la solidarietà, la socialità, l’Amore.

In principio era l’Uno… e dobbiamo tornare ad esserlo!
Erika Barani
Blogger Gruppo Rebis