L’importanza del proprio Femminile Spirituale

Ultimamente ho assistito ad una conferenza di due capi spirituali Indiani venuti dal Canada (Dominique Rankin e Marie-Josée Tardif) per portare ai popoli europei alcuni importanti insegnamenti. Nonostante sapessi della natura evoluta di questi popoli e della loro vicinanza alla Mamma Terra e ai suoi esseri, non ero consapevole dell’importanza che questi popoli danno al femminile in generale e, in particolar modo, alla donna come rappresentante dell’energie telluriche e dell’acqua. 

Nella loro quotidianità portano l’energia femminile alta e con una dignità veramente esemplare, come entrambi i capi spirituali mostravano con assoluta naturalezza. Ho scoperto con piacere che questi “selvaggi” portano nel mondo messaggi molto importanti e fortemente in risonanza con il lavoro che il Gruppo Rebis sta svolgendo.

Mentre ascoltavo loro e la loro esperienza ho capito di essere stato anch’io un “piccolo indiano” ucciso però durante l’età scolastica, come tanti altri bambini all’epoca e come succede anche oggi in maniera ancora più palese. L’indottrinamento e la disciplina dateci nelle culture, famiglie e scuole europee sono una potente arma di distruzione del femminile spirituale in noi, nonché uno stimolo continuo a sviluppare un maschile animale eccessivo e fuori di controllo. 

Infatti è questa energia maschile animale che porta ognuno di noi a vivere nell’ansia di controllo e con lo sguardo rivolto al di fuori di noi e “casualmente” mai all’interno, mai uno sguardo rivolto al proprio Cuore. Questo stile di vita è fonte di malattie, di grandi delusioni, di altrettanto grandi frustrazioni e di una continua uccisione di massa di ciò che invece dovremmo curare più di qualsiasi altra cosa al mondo, il nostro SÉ Divino.

Le nostre vite sono piene di impegni che, nella maggior parte dei casi, sono insignificanti per lo sviluppo del vero significato della vita. Passiamo la vita a cercare di avere: buoni risultati a scuola, buoni risultati all’università, un buon lavoro, un buon stipendio, una buona macchina… Nessuno cerca però la strada per Essere. Ma non è casuale, ci hanno costruito una struttura a posta in modo che di Noi non ci ricordassimo mai più.

I ragazzi oggi trovano un piccolo sollievo, nelle loro povere vite, quando fanno shopping. Per un pomeriggio sono felici e lo sono anche quando hanno comprato la maglietta che volevano, ma dopo averla messa per la prima volta perdono ogni grammo di entusiasmo, tornano a deprimersi e a perdersi nelle loro menti, tornano alla loro infelicità, a guardare i loro smartphone e le reti sociali e quindi a guardare fuori di sé. Nessuno insegna ai ragazzi a guardare dentro ai loro cuori per ritrovare il cammino a casa e quindi per ritrovare sé stessi, l’Unico Insegnamento di Estrema Importanza che veramente dovrebbero ricevere, e che avremmo dovuto ricevere anche ciascuno di Noi. 

Invece no, oggi ci si insegna soltanto ad avere, ci si insegna a lottare per la sopravvivenza, oppure ci incitano a diventare il migliore in modo spietato, ad essere come quel famoso o come quell’altro, ma mai ad Essere sé stessi, mai a vivere una vita semplice coi valori che dovrebbero caratterizzare qualunque Essere, umano e non, e nei quali si trova l’Essenza che ognuno di noi dovrebbe riprendersi per sé, con l’obbiettivo di farla crescere in casa per poi seminarla nel mondo.

Gli Indiani insegnano che è il Cuore la nostra vera casa, ed è esattamente così. In casa ci si sente in salvo, ci si sente padroni di noi stessi, del proprio mondo, ci si sente sicuri, troviamo la fiducia in noi stessi e una tregua rispetto al mondo esterno. A casa si può trovare il silenzio, il tempo per meditare e per pensare a se e al SÉ che vi è in noi, il Nostro Divino dimenticato.

Quindi dobbiamo allenarci per tornare presenti ed uscire dal vortice dei pensieri, perché soltanto così troveremo la strada verso il cuore, l’unico posto dove dovremmo Essere e dal quale dovremmo Osservare, Sentire, Pensare e Agire. Perché soltanto dalla propria casa, con la propria serenità e i propri talenti, ognuno di noi può fare la differenza in collaborazione coi propri fratelli, creando così un condominio di Cuori pronti a vivere in Armonia e pronti a Coltivare gli orti delle future generazioni con i Semi che contano, i Semi Divini.

Abbiamo una responsabilità enorme e un compito preciso: ritrovare e/o ricreare il nostro piccolo indiano, selvaggio e autentico, capace di portare avanti una rivoluzione in sé che ci permetta di sviluppare, in Noi in primis e di conseguenza negli altri, la Dignità e i Valori propri del Femminili Spirituale e cioè l’Amore, l’Accoglienza, l’Ascolto, la Sofia, la Creatività, la Bellezza, l’Armonia, l’Etica e la Responsabilità.

Questi valori si conquistano in casa, ed è da casa che ogni giorno partiamo per andare a lavorare. Dunque questi valori sono una nostra meta, un obbiettivo da conquistare, ma diventeranno poi il nostro punto di partenza verso mete ancora più alte. Ma finché non saremmo Padroni in casa Nostra, finché non faremo ritornare a casa il nostro piccolo Indiano e lo proteggeremo con tutto il nostro Amore, come soltanto ciascuno di Noi può fare, staremo cadendo in una continua azione di omissione di aiuto e saremo irresponsabili e complici di chi invece la strada verso casa la perse migliaia di anni fa, e il costo per queste nostre mancanze è molto elevato, sia a livello individuale sia a livello collettivo. 

Il motivo non è altro che il fatto che la vera moneta con la quale ogni giorno paghiamo non sono le valute ufficiali ma l’Essenza che ciascuno di noi ha a disposizione. Perché alla fine care sorelle e cari fratelli, in tutto questo gioco il prezzo che paghiamo non è altro che La Vita.

Alberto Allas
Blogger Gruppo Rebis

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