I doni della psicoterapia

La parola psicoterapia significa etimologicamente cura dell’anima ed è realizzata dallo psicologo o dallo psicoterapeuta tramite la talking cure, la cura parlata. Esistono numerosissimi orientamenti teorici e altrettante sono le scuole di psicoterapia. Il modello psicodinamico, quello ericksoniano, la psicologia umanista, l’orientamento cognitivo comportamentale, la psicosintesi e la psicoterapia transazionale sono solo alcuni modelli presenti nell’orizzonte di una delle più giovani discipline scientifiche.

Ma… com’è possibile curare tramite la parola?

Noam Chomsky è un filosofo, un linguista, un attivista politico e un teorico della comunicazione. E’noto oltre che per l’impegno politico, per le sue brillanti critiche al neoliberismo, alla politica internazionale e all’ appiattimento conformistico dei mass media tradizionali. Ha elaborato la teoria della grammatica generativa. La specie umana viene al mondo con delle strutture innate che permettono l’acquisizione del linguaggio. Si oppone alle concezioni comportamentista basata sulle associazioni tra stimolo e risposta. Ogni frase non è pronunciata perché è stata memorizzata e ripetuta ma è nuova, generata sulla base della conoscenza di un insieme di regole. Non è possibile che un dispositivo così complesso venga elaborato da zero. L’essere umano ha l’innata e universale capacità di sviluppare un sistema di comunicazione basato su segni e simboli. Grazie alla creatività, a partire da un numero limitato di regole e parole generiamo qualcosa di nuovo. La grammatica produce dei contributi originali, proprio come un albero che offre i suoi frutti.

Nel primo passo del vangelo di Giovanni si legge «In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio». Uno degli aspetti che tradizionalmente si attribuisce ad una qualsiasi divinità è la capacità di creare a partire da un pensiero, una realtà alternativa. Questa entità riesce a materializzare un desiderio che prima ha immaginato e poi trasformato in parole.

La terapia dell’anima si basa quindi sulla parola che è essenzialmente RELAZIONE. Quello che cura è la relazione. Il sentirsi parte di una realtà condivisa. Il poter accedere ad uno spazio fisico e simbolico in cui rivitalizzarsi grazie all’attenzione condivisa di due individui che hanno lo stesso obiettivo.

Lo sviluppo di una relazione di attaccamento sicuro con il caregiver fa in modo che il bambino sperimenti una sensazione di protezione e sviluppi una sicurezza emotiva. Egli esplora il mondo ma sa che se sarà in difficoltà potrà utilizzare sua madre come base sicura e tornare da lei per essere rassicurato e per ricevere una ricarica affettiva. Il terapeuta diventa per il paziente una figura di riferimento in un certo senso anche materna o paterna. Le emozioni chiamano sempre in causa la nostra parte più istintiva, più infantile, più fragile.

Al di là della consulenza psicologica, al clinico si chiede di farsi contenitore del contenuto del paziente. Egli deve restituire al paziente del materiale grezzo rielaborato in una forma diversa, più comprensibile.

Il linguaggio presuppone che ci sia un interlocutore che possa decodificare il messaggio e produrre una risposta basata sullo stesso sistema di comunicazione. Ci inserisce nella comunità di esseri umani. Un individuo che soffre ha un’esperienza interiore, dei modelli comportamentali disadattivi che producono disagio e non permettono un normale funzionamento lavorativo, familiare o sociale.

L’essere umano viene al mondo con delle strutture innate che consentono l’acquisizione e la produzione del linguaggio perché è un essere intrinsecamente sociale. Ha un naturale bisogno di relazionarsi con i suoi simili. Non esiste un Io o un individuo senza un altro con cui confrontarsi. Freud diceva che l’altro è sempre presente in qualità di amico o nemico o oggetto di desiderio.

La psicoterapia ripensa e rivitalizza il modo di essere in relazione. Esistono differenti tipi di relazione. La relazione con sé stessi riguarda il modo di percepirsi e definirsi. L’individuo guarda a sé stesso con gli occhi con cui è stato guardato da sua madre, dai suoi maestri e da tutti gli educatori con cui è entrato in contatto. Il senso di sé ha una radice sociale, si genera a partire dai rapporti in cui l’individuo è inserito.

L’io non è una struttura unitaria. Ognuno di noi ha dentro sé una piccola comunità di altre voci. A seconda della contingenza, sul palcoscenico della mente illuminiamo i nostri desideri infantili, le nostre pretese adulte o il nostro genitore interno. L’integrità, il riuscire a disciplinare tutte le nostre parti interne, è essenziale per il raggiungimento di uno stato di salute ottimale. L’equilibrio si raggiunge quando ciò che si pensa, ciò che si dice e ciò che si fa coincidono. Solo così si potrà offrire un’immagine di sé stabile e venire considerati degni di fiducia da parte degli altri.

Un altro tipo di relazione è quella che si intrattiene con familiari, parenti, colleghi di lavoro. Questa è mediata da un sistema sociale di aspettative legato alla propria età, al proprio genere di appartenenza e al ruolo che si ricopre. Il modo di interagire con gli altri dipende dal temperamento, dalla personalità, dalle esperienze di vita e dal background culturale di riferimento.

L’individuo è in relazione anche con sistemi di credenze e/o entità astratte di vario tipo (es Il dio della religione cristiana) che orientano il suo modo di percepire e agire sulla realtà.

C’è una continua transazione, un’influenza bidirezionale tra individuo e contesto. Un sistema di feedback. Ad ogni azione viene attribuito un senso. Ogni azione induce negli altri e nel contesto una reazione.

Il modo di narrare la propria storia personale, le credenze relative a se stessi orientano il modo di porsi.

Se un individuo sviluppa un senso di impotenza appresa dopo aver sperimentato una serie di fallimenti, comincerà a credere di non avere in sé stesso gli strumenti per agire nella realtà e raggiungere i propri obiettivi.

Un’azione di psicoterapia efficace non mira soltanto alla risoluzione di un sintomo, alla ristrutturazione di un insieme di atteggiamenti disadattivo o al favorire l’acquisizione di strategie di coping più efficaci. E’ fondamentale ricordarsi che è anche il contesto ad essere potenzialmente salutogenico o patogenico.

Una somatizzazione connessa ad un profondo malessere familiare sparirà senza dar luogo ad un altro sintomo solo se l’individuo riuscirà ad inserirsi in un sistema relazionale più sano.

L’approccio alla cura della persona, al raggiungimento di una soddisfacente qualità della vita non può basarsi esclusivamente sulla risoluzione dei sintomi. E’ essenziale adottare una prospettiva sistemica e integrata che tenga in considerazione la teoria dei sistemi dinamici elaborata da Urie Brofenbrenner secondo cui i molti contesti in cui l’individuo è inserito (microsistema familiare, colleghi di lavoro, gruppi di amici, sistema economico, politiche sociali, valori culturali di riferimento) influenzano la salute e il livello di benessere percepito di un individuo.

La psicoterapia agisce sui processi psichici, sulle emozioni e sul modo di essere in relazione con sé stessi, con gli altri e con il macrosistema sociale tramite la parola. La parola è generativa. L’ho sempre paragonata ad un seme che si ramifica nella mente. A partire da un significato se ne producono molti altri, in un susseguirsi incessante innescato da un unico elemento. Si ha una sorta di effetto domino. Da un’unica ghianda possono nascere innumerevoli querce.  E’grazie al linguaggio che è stato stipulato il patto sociale. Il senso che viene attribuito agli eventi, il modo in cui percepiamo uno stimolo contribuisce alla creazione della realtà. Ognuno grazie ai propri pensieri, alle proprie parole e alle proprie azione ricrea fuor di sé quel che porta nel cuore. L’esterno finisce per diventare uno specchio dell’interno.

Una famosa massima buddista afferma «Il tuo peggiore nemico non può farti del male quanto i tuoi pensieri non controllati. Non soffriamo per le cose in sé ma per il nostro atteggiamento verso le cose»

Iolanda Della Monica
Blogger Gruppo Rebis

Pubblicato da Redazione Rebis

Membro gruppo esperti e gruppo redazione di Rebis.

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