L’arte è la capacità di riprodurre figurativamente o rappresentativamente qualcosa che esiste in natura e, nel caso si tratti di una scienza, o di una attività creata dall’essere umano, allora l’arte si tramuta nella conoscenza approfondita e ingegno creativo nell’uso di tale tecnica. Non importa quale sia l’ambito in cui opera l’artista, se egli è in grado di trascendere i limiti della realtà in cui opera.
La mia definizione moderna di arte purtroppo credo non sia completa, probabilmente se ne parlassi al mondo intero oggi troverei qualche migliaio di pareri differenti. Soprattutto oggigiorno che sono cambiati gli schemi, non si può più parlare del proprio punto di vista come se esso appartenesse all’unica scienza esatta. Non c’è più il rispetto che esisteva per pochi e veri Maestri come durante il Rinascimento. Oggi sta succedendo qualcosa di invisibile ai nostri occhi, ma sta accadendo.
A maggior ragione è proprio nell’arte che è difficile esprimere il proprio punto di vista; da dopo il Rinascimento quanti grandi artisti come Leonardo Da Vinci, Michelangelo, Giotto e molti altri dello stesso calibro abbiamo avuto? Posso unicamente rispondere che durante il Rinascimento esistevano molti artisti ma una sola arte, quella che proveniva da un insegnamento unico, da una scuola unica.
Dal dopoguerra sono nati 174 tipi di arte moderna differenti e, se a qualcuno interessasse vederne un elenco, lo potrebbe trovare su Wikipedia: è veramente pazzesco.
Come è possibile che in soli 400 anni si sia persa tanta conoscenza riguardo all’arte? Come si potrebbe iniziare una discussione che possa convincere qualcuno che tutto inizia da un solo tipo di arte assoluta mentre la nascita di 174 tipi di arte mostra invece un evidente impoverimento e perdita di conoscenza riguardo ad essa, al punto che chiunque potrebbe auto nominarsi artista? Come potrei mai affermare io, che un artista non sono, che le famose scritte sui muri o sui mezzi pubblici, appartenenti allo stile Wild Style, non mi sembrano affatto creative? Sicuramente starei commettendo un errore, ma se si iniziasse una discussione in proposito non si verrebbe a capo di nulla, o forse non succederebbe perché non esiste più la conoscenza di base che insegnavano durante il Rinascimento, su cui costruire un discorso che abbia qualche valore.
A parer mio sta evidentemente accadendo qualcosa di irreversibile, si sta andando verso il caos in ogni cosa, nella politica, nell’arte, nella scuola, nel mondo del lavoro, persino nell’etica riguardo ai diritti umani. E infatti gli schemi di oggi sono nati per nascondere questa gravissima perdita in tutti i settori, tutti gridano a gran voce ma solo pochi sanno e quei pochi vengono sempre messi a tacere. Oggi c’è l’abitudine di discutere di ogni cosa per poi arrivare molto spesso a scelte insensate perché sono venute a mancare le fondamenta.
Esiste però il modo di spiegare questo nuovo schema dell’era odierna e fortunatamente lo possiamo spiegare con un metodo scientifico esistente e conosciuto.
Difatti esiste un fenomeno fisico che descrive tutto ciò che va verso il caos, l’appiattimento o la perdita di qualsiasi cosa, un fenomeno persino prevedibile, anche se ancora in fase di studio: l’entropia.
In cosa consiste l’entropia? Secondo la fisica termodinamica è la perdita di calore di un oggetto nell’ambiente circostante più freddo. D’inverno, ad esempio, in una città come Milano, tutti i riscaldamenti accesi delle case possono creare un effetto serra dovuto alla cupola di inquinamento che copre la città e a tutte le dispersioni di calore degli appartamenti, delle caldaie e dei camini. In termodinamica questa è entropia, ma non è tutto qui il significato di questa parola. Se non esistesse l’entropia tutto ciò che il nostro sole riscalda con i suoi raggi luminosi non riscalderebbe anche ciò che ha vicino e magari all’ombra. Il pianeta terra, se non esistesse l’entropia, non avrebbe la vita sulla sua crosta e nemmeno le stagioni. Infatti la nostra natura, per la legge che “nulla si distrugge ma tutto si trasforma”, non possiede nessun sistema isolato; gli oceani riscaldandosi creano delle correnti ventose calde che mantengono un clima mite sulla terra; la medesima cosa accade per le foreste che generano ossigeno per tutta la nostra atmosfera; le montagne che generano le loro correnti fredde, creano il movimento dei venti sulla terra e il movimento è vita. Si può dire che il movimento unito all’entropia sia il motore per la vita, infatti il movimento rotatorio del nostro pianeta genera le correnti jetto, correnti ventose che nel giro di poche ore ci permettono di respirare l’aria appena generata dalle foreste giapponesi e viceversa a nostra insaputa. Sul nostro pianeta infatti possiamo avere sia estati che inverni contemporaneamente, ma non andiamo mai oltre un range di temperature che rispetta più o meno tutta la vita di tutto il pianeta.
Quindi in qualche modo l’entropia sembra sinonimo di vita e questo per la termodinamica, dove l’unico sistema chiuso o isolato che possiamo trovare appare proprio il nostro pianeta. Guardando invece la fisica quantistica abbiamo quasi la definizione opposta.
In realtà la fisica quantistica non ha una opinione opposta, ma solo osserva le cose più acutamente. Sulla nostra terra, secondo quest’ultima, i sistemi isolati invece esistono, altrimenti proprio per questo non esisterebbe la vita, e vediamone bene il perché. Prendiamo l’esempio dei funghi: sappiamo benissimo che per un corpo umano o animale possono voler dire malattia e in alcuni casi anche morte, ma non sto parlando della ingestione di quelli velenosi, mi riferisco invece a quei casi in cui le muffe e i funghi possono invadere gli organi e l’intestino di un corpo umano. Se abbiamo un sistema immunitario molto debole e il sistema batterico intestinale inesistente, il corpo umano può essere invaso da certi tipi di batteri che formano appunto muffe e i funghi: come conseguenza possiamo affermare che il corpo umano deve esistere come sistema isolato? La medesima cosa accade ai cibi quando stanno troppo tempo in frigo, se la loro qualità si abbassa troppo producono ogni sorta di putrefazione.
Ciò che isolerebbe quindi la vitalità del corpo umano sarebbe proprio la qualità delle sue energie che manterrebbero sano il proprio sistema immunitario, ma anche tutto ciò di cui si potrebbe cibare ogni giorno dovrebbe essere qualitativamente alto, altrimenti si demolirebbero gli argini che mantengono tutto il sistema isolato. Solo nel momento in cui il sistema immunitario perde energia, perde forza, possiamo vedere che è il segnale che tutto il sistema è energeticamente e qualitativamente declassato o compromesso, permettendo l’avvicinamento e poi l’ingresso ai batteri esterni, ai virus, alle muffe che provocano il cancro. Questa si chiama entropia, cioè il corpo cede la sua vitalità alle forme di vita dannose per se stesso, fino a che muore, ma è costretto a cederle a causa di un declassamento energetico.
Questo è anche lo stesso sistema che regola la putrefazione.
La medesima definizione di entropia esiste per ogni sistema vivente. Di recente sono comparse delle alghe verdi sui ghiacci del polo sud. Un sistema isolato come quest’area mai ha raggiunto fino a questo punto un pericoloso declassamento del suo equilibrio energetico a causa dell’inquinamento e delle alte temperature, e quindi è entrato in entropia. E cosa dire dei nostri mari? Ho visto acque azzurre e cristalline, che hanno sempre riflesso solo raggi blu, improvvisamente riflettere toni verdi come le alghe che hanno invaso i loro fondali. L’acqua di quelle zone stupende, a causa dell’inquinamento, ha perso di qualità, le sue energie si sono degradate e oggi non è più un sistema isolato, ma uno che sta morendo.
Oggigiorno, come ho detto sopra, esiste lo schema di fare discussioni poco costruttive perché, purtroppo, è iniziato un declassamento delle energie in tutti i campi, soprattutto in economia e politica: in cosa possiamo ricercare le cause di tutto ciò?
Un esempio per capire lo abbiamo davanti, il Coronavirus contribuirà ad uccidere tutte quelle attività artigianali come il saper costruire una scarpa, un vestito, un tessuto prezioso, che erano patrimonio culturale e artistico di questo paese e costringerà tutti costoro, almeno i giovani eredi, a reinventarsi professionalmente in attività facilitate dalla tecnologia. Un ulteriore degrado della conoscenza e di una cultura che avvicinerà i predatori di altri paesi che acquisteranno i nostri migliori marchi. Allo stesso modo, dopo le ultime due guerre mondiali, come tutte le guerre della storia sottovalutate da questo punto di vista, abbiamo visto nascere 174 diversi tipi di arte, e questo non è un dato positivo. 174 modi diversi di fare arte generati da coloro che, privati di una conoscenza importante su questo argomento, si sono dovuti re-inventare, ma dobbiamo osservare che il problema è ancora più grande di quanto possiamo immaginare.
Dovremmo domandarci, lasciando da parte qualsiasi altro argomento, per un momento solo, come sarebbe la natura di questo mondo se non esistessimo noi e come invece è cambiata in questi ultimi 400 anni, come conseguenza al nostro operato o semplice esistenza. La risposta facile che dovremmo dedurre a questo punto potrebbe essere che è evidentemente accaduto qualcosa a noi.
E’ necessario sapere che la Vera Arte nasce assieme alla razza umana e questa materia quindi non ci racconta solo cosa sia l’arte figurativa e rappresentativa, l’estetica, la geometria, l’ingegneria e quant’altro ci riguardi, ma racconta a noi anche come crescere energeticamente, mentalmente e spiritualmente. Si chiama sempre Arte, ma il suo nome completo è Al-kemi, Arte della terra nera d’Egitto. Oggi la pronunciamo così: Alchimia, ma ci tengo a sottolineare che non è di origine araba.

Si può dire che l’alchimia sia stata scritta per la razza umana, la quale possiede sia pregi che difetti. In definitiva cosa era l’alchimia durante il Rinascimento? Leonardo da Vinci, e molti altri maestri alchimisti di quegli anni, tradussero questa materia criptata di cui possedevano ancora molti contenuti, per creare un percorso evolutivo per chiunque lo volesse affrontare, un percorso evolutivo per sviluppare caratteristiche personali utilizzando l’arte figurativa e i simbolismi di questa, come esame di ogni livello superato. Lo sviluppo di tali energie personali ottenuto grazie al percorso evolutivo, creava a sua volta le capacità di comprendere l’arte a chiunque lo frequentasse. Il percorso evolutivo del Rinascimento, che prese il nome di Percezione Visiva Alchemica, fu la causa di quell’età di cambiamento che camminò in direzione opposto alla entropia.
La Percezione Visiva Alchemica creò un nuovo modo di concepire il mondo e se stessi, sviluppò nuove idee che chiamarono Umanesimo, ma in poche e semplici parole era un percorso evolutivo per la nostra scala di valori e della nostra coscienza: sono questi gli unici elementi che possediamo che possono mantenere il nostro sistema come isolato.
Questo è il tesoro che abbiamo perduto, per questo tutto ciò che tocchiamo oggi si declassa, comincia a correre veloce verso l’entropia.
Bisogna sempre mantenere integra qualitativamente la nostra parte più creativa, e soprattutto non si deve mai abbassare la qualità della nostra scala dei valori, perché è proprio questa l’arte che la natura stessa cerca di comunicarci, ovvero l’arte di mantenere una sovranità come razza, un sistema isolato e inattaccabile che non nuoce ma nutre se stessa e il mondo circostante.
Al riguardo Einstein ebbe a dire: “Il mondo è quel disastro che vedete non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l’inerzia dei giusti.”
Angelo La Rosa
Blogger Gruppo Rebis
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