Mi accogli
nel tuo essere ampio
– fluidità assurda,
fresco liquido amniotico,
casa.
Il tuo sorriso e il tuo profumo sono sali magici
– mi svegliano:
spazio che si apre.
Fuori – cielo libero,
dentro – io, luminosa e completa.
Freddo.
Un’onda rosso violento mi sommerge,
il tocco di antichi relitti
lacera la pelle
e anche l’anima mi sanguina
– spingo con forza
e mi svincolo dall’abbraccio.
Ci siamo conosciuti.
Tutto ciò che mi rimane: un’intima promessa,
uno sguardo più profondo
e un piacevole sapore pungente,
come d’un acino d’uva un po’ acerbo.
Arianna
Blogger del Gruppo Rebis