Tutte le ombre del rosa
Arrivo al tuo cospetto e ti osservo
Con affascinata reverenza.
Per quanto mi erga diritta davanti a te
Nella mia breve dimensione umana
Sono piccola, e mi perdo nella tua imponenza.
Tu, imbattibile e maestoso,
tu impenetrabile e minaccioso
insondabile e magnifico
conservi intrinseco la forza del guerriero,
la storia di un Titano trattenendo in te divino stupore.
Quando la terra era abitata dai giganti
Tu lottasti senza paura alcuna
contro il nemico più nero
Ma la tua anima era Rosa
E mai ebbe cuore di lasciarti.
Ancor oggi fa ronda attorno alle tue cime,
chiamata da noi cappello,
larga tesa a chiamar vento, come a rianimarti.
A malincuore ti fa attendere,
A volte come per cercar aiuto,
ma poi sempre torna
non potendoti abbandonare
neanche per un minuto.
Difendesti razze a te ignote
Purché fossero vita
E ti battesti per una fratellanza che hai meritato ti sopravviva;
Tant’è che sui tuoi fianchi
Chi si incrocia si saluta,perfetto sconosciuto agli occhi
ma, seppur ignaro, fratello nelle vene.
Ti guardo negli occhi piangenti del tuo nevaio
E ti vedo in testa al tuo esercito di Atlantidei
I tuoi due fratelli al fianco,
d’Europa la triade più alta,
e gli alleati Andini.
Fronti alte verso il cielo buio
Pronti allo sferzare di qualsiasi colpo
Respingevate attacchi di portata cosmica
Con obelischi e scuri.
Le vostre asce e clave
Colpivano meteore di energie terrificanti.
Ogni impatto un boato
Inghiottiva i tracciati delle mete ambite
E i suoni armonici della pace antica.
Ogni scontro un urlo
Fuochi a giorno nel firmamento
creavano sistemi e lune artificiali Privi di luce propria.
Ogni contatto un grido poiché nella potenza dell’attacco
penetravate nella crosta della Terra.
Ad ogni colpo l’energia vi trasformava
In piedi del monte
E inesorabilmente solida saliva
Bloccando cardini e artidella
vostra azione difensiva.
Più massiccio, fosti l’ultimo a cadere.
Vedesti il tuo maggiore diventare di ghiaccio Bianco
E il tuo minore trasformarsi in lama appuntita;
Adolescente urlava: “Non mi prenderete mai!”
E tu voltandoti lo vedesti acuto come sempre
Una spina diretta verso le tenebre
che vergognosamente su di lui calavano.
Ti rivolgesti per l’ultima volta al fronte nemico
Opponendo col tuo petto tutta la tua essenza
E rimanesti per sempre con loro, in forma di pietra.
Rimango così ferma e immobile al tuo cospetto
e abbasso gli occhi con rispetto.
Sono grata per l’esempio che ci hai dato
Di coraggio e indefesso credere.
Rimane nobile e viva qui la tua presenza
Come vani non son stati
Gli errori fatti per tua incoscienza.
Ci hai insegnato che anche in questa nostra brevità umana
possiamo essere giganti
e tendere una mano a chi ci ha difeso con indiscriminato amore
nella notte dei tempi.
Coi miei fratelli e i tuoi Lotterò
contro i mostri d’ignoranza
Perché anche tu possa tornare ad essere
nuvola come la tua anima.
Insieme possiamo respingere attacchi ben più grandi
senza l’uso di un’offensiva che uccida di riflesso.
Le nostre armi più potenti sono la presenza che tu hai raggiunto
L’amore che hai dimostrato e l’immortalità
che coraggiosamente hai perso.
Ma tutto questo non sarà invano
fino a quando tu in noi, e con noi,
continueremo a ricercare nei ricordi del tuo spirito
quella traccia che ci riporta a lei,
e ti risveglieremo.
Nelle nostre lotte di ogni giorno
Fra un conflitto, un’offesa e un’ingiustizia
Recuperarla, ora è un dovere che ci tocca
Nel volo di un’anima leggera come l’aria
Che penetri la roccia e la dissolva in vento.
Ohm. Amen. Così sia.
Simona Valesi
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