GIULIO TARRO, candidato al Nobel per la Medicina nel 2015 e tra i virologi più importanti nel panorama internazionale che isolò il vibrione del colera e sconfisse il male oscuro a Napoli, risponde alla domande di Rebis.
Il professor Tarro tiene le distanze da AIFA e ISS con un “no comment” per aver escluso Giuseppe De Donno e gli ospedali Poma di Mantova e il San Matteo di Pavia dalla sperimentazione col plasma iperimmune, mettendo lo Studio Tsunami di Pisa, che non ha esperienza di casi, come capofila della ricerca.
È tranquillo sulla situazione odierna perché “abbiamo già il “vaccino”, tra virgolette, perché abbiamo gli anticorpi del guarito a salvarci la vita”.
Simona Valesi
Blogger Gruppo Rebis